Disturbi del Linguaggio
- percorsipsicomotor
- 21 gen 2015
- Tempo di lettura: 4 min

Perchè rivolgersi allo Psicomotricista Funzionale
Sempre più spesso, oggi, sentiamo parlare di disturbi del linguaggio e riteniamo sia opportuno fare un po’ di chiarezza. L’essere umano fin dalla nascita sente il bisogno di relazionarsi all’altro, di comunicare e uno dei principali canali di comunicazione è il linguaggio. Per lo sviluppo delle competenze linguistiche ogni bambino ha i suoi tempi, ci sono però fattori comuni che concorrono allo sviluppo del linguaggio.
Fattori Biologici Fattori Neurologici
Sistema fono-articolatorio Localizzazioni corticali
Recettori sensoriali Specializzazione emisferica
Sistema nervoso centrale
Fattori Neuropsicologici Fattori Affettivi e Socio-Ambientali
Motivazione Il linguaggio può manifestarsi solo se l'ambiente
Attenzione in cui il soggetto cresce facilita e sostiene la sua
Memoria evoluzione.
I disturbi del linguaggio si possono classificare in:
Disturbi specifici del linguaggio (DSL) - quando il disturbo linguistico non è legato ad altre condizioni patologiche e/o non si associa ad altri sintomi di carattere neuropsichiatrico, ma riguarda specificamente il linguaggio e, in particolare, lo sviluppo di quelle competenze che ne permettono l’uso e la comprensione. Con il termine “disturbo specifico del linguaggio” si indicano i disturbi linguistici legati alla disfunzione delle strutture encefaliche, in particolare l’area di Wernicke e l’area di Broca.
disturbi secondari - rappresentano sintomi più complessi di quadri sindromici (ritardo mentale, paralisi cerebrali, malformazione degli organi fonatori, etc…).
Il ritardo semplice del linguaggio indica la mancata acquisizione di adeguate competenze linguistiche in bambini di età compresa fra i 2 e i 4 anni, in assenza di elementi clinici che permettono di diagnosticare altri tipi di disturbi. Si tratta di un semplice ritardo maturativo. Bisogna assicurarsi che non ci siano altre patologia. Ciò che è difficile è riuscire a distinguerlo da un disturbo specifico del linguaggio.
Disturbi del linguaggio:
Dislalia
Si distinguono: dislalie sensitive e dislalie motorie. È un disturbo fono-articolatorio che consiste nella errata pronuncia o nella omissione di fonemi consonantici.
E’ una patologia complessa che si concretizza in errori meccanici constanti nell’esecuzione del movimento adatto al fonema, da considerare patologici se persistono dopo i 4 anni di età.
Disartria
Disturbo dell’articolazione degli organi fonatori dovuto alla mancanza di coordinazione dei muscoli per compromissione delle strutture nervose comprese tra l’area motoria della corteccia cerebrale e il nucleo di origine del nervo periferico, causata da traumi ostetrici, asfissia fetale, etc... Alla disfunzione neuromotoria si associano di solito altre alterazioni funzionali (deficit gnosici, prassici, visivi...).
Afasia
Perdita della capacità di comprendere ed esprimere il linguaggio precedentemente acquisito o colui che è incapace di strutturare il linguaggio a causa di lesioni cerebrali verificatesi nel periodo perinatale.
Mussitazione
È un parlare sottovoce con borbottio indistinto, proprio di certi malati mentali.
Mutismo
Si manifesta in soggetti che, pur avendo già acquistato la capacità di esprimersi verbalmente, sospendono l'uso della parola. Una manifestazione che può presentarsi in ogni età.
Si distinguono: mutismo parziale e mutismo totale. Il mutismo è parziale quando appare solo in determinate situazioni. È totale quando è continuo in ogni momento della giornata. Il mutismo si distingue inoltre in mutismo isterico e mutismo selettivo. Il mutismo isterico è l’effetto di un’autosuggestione inibitrice e si caratterizza con afonia. È selettivo quando la persona comunica con la parola esclusivamente con i propri familiari o con alcuni di essi, con alcuni soggetti selezionati.
Balbuzie
È un disturbo del linguaggio che si manifesta sotto forma di ritardi, arresti e ripetizioni delle parole. La balbuzie si accentua in situazioni di stress e si attenua nei momenti in cui il linguaggio è automatizzato (canto, brani a memoria, giochi). Può comparire verso i tre anni di età ed essere transitoria.
Acatafrasia
Difficoltà a rispettare le regole grammaticali, si trascurano gli articoli, verbo all’infinito, si parla di sé in terza persona.
Abburattamento
L' abburattamento è un disturbo dislogico causato dall’eccessiva rapidità del pensiero al quale non rispondono con uguale prontezza le parole. L’abburattamento è rilevabile in persone che hanno linguaggio frettoloso e tumultuoso.
Disfasia
Il disfasico comunica, anche se male e in forma limitata a seconda della compromissione. Le difficoltà presenti nel disfasico riguardano sia la comprensione che l'espressione, a cui si sommano i disturbi prassici e spaziotemporali.
Logorrea
La logorrea consiste in un eloquio eccessivamente rapido, un parlare troppo in fretta inseguendo l'accavallarsi di immagini e pensieri, una incapacità di porre un freno alla valanga delle idee che si formulano nella propria mente.
Fobie verbali
Le fobie verbali si manifestano nel momento in cui la persona è chiamata a parlare in pubblico, dovute ad una eccessiva paura nel pronunciare certe parole.
L’intervento, in caso di disturbi del linguaggio, è di sicuro quello logopedico ma non dobbiamo affatto sottovalutare quanto sia importante anche un intervento psicomotorio. Estremamente efficace sarebbe ad esempio affiancare i due tipi di intervento.
Nell’adattamento dell’essere umano al suo ambiente geografico e socio-culturale, i due modi di espressione, linguaggio e movimento, sono strettamente legati. Basta pensare che nell’atto del comunicare, dopo un periodo espressivo prelinguistico fatto di semplici reazioni toniche e gesticolazioni, i primi scambi significativi sono soprattutto efficaci per il loro aspetto gestuale. Progressivamente il linguaggio verbale diventerà il principale veicolo del pensiero, ma sempre accompagnato da un paralinguaggio corporeo.
Anche Gardner ha sottolineato come l’intelligenza linguistica sia correlata al corpo: l’area di Broca, deputata all’elaborazione del linguaggio, è definita area psico-senso-motoria perché controlla anche la capacità di equilibrio e di coordinazione. Anche l’area di Wernicke, situata tra il lobo temporale e parietale sinistro, oltre a completare le funzioni dell’area di Brocka per quanto attiene all’ideazione, alla simbolizzazione ed alla comprensione linguistica, ha un ruolo rilevante per l’interiorizzazione del ritmo.
La metodologia psicomotoria utilizza come sostegno dell’azione educativa o terapeutica la “reazione motoria” sia nella sua traduzione espressiva sia nella sua efficacia prassica. Nella comunicazione derivante dal comportamento espressivo di natura psico-affettiva, il movimento e il linguaggio sono strettamente legati ad ogni stadio della loro maturazione e del loro sviluppo. Psicomotricità e logopedia devono dunque essere più spesso direttamente associate nell’educazione, rieducazione e terapia.
Comments